Norme, regolamenti e qualifiche necessarie per pilotare droni in Italia

Il 31 dicembre 2020 è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo relativo ai droni o Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto o SAPR nel linguaggio tecnico dell’ENAC, e Unmanned Aircraft System o UAS secondo la definizione europea.

L’utilizzo dei droni viene classificato unicamente in base al fattore di rischio e alla classe del velivolo la cui definizione avviene in prima misura in base al peso

Purché non si trasportino merci pericolose e il volo sia in visibilità diretta del drone (VLOS, visible line of sight) la maggioranza degli utilizzi ricreativi, rientrano nella categoria Open, che prevede tre sottocategorie: A1, A2 e A3, ognuna con le sue restrizioni all'operatività e alla classe del velivolo impiegabile.

Norme, regolamenti e qualifiche necessarie per pilotare droni in Italia

Categoria A1, Droni C0 (<250g): è possibile operare il velivolo anche sorvolando persone non coinvolte, ma mai assembramenti, nel rispetto della quota massima dei 120 metri e in visibilità ottica. Se il drone è dotato di modalità Follow Me, quando in uso il pilota deve tenere una distanza massima di 50 metri.

Categoria A1, Droni C1 (<900g): è obbligatorio l'attestato di competenza al fine di certificare che il pilota abbia conoscenze di base su temi come: la sicurezza area, le limitazioni dello spazio, regolamentazione aereonautica, GDPR e obblighi assicurativi. (è possibile effettuare l'esame online per conseguire l'attestato, che avrà durata 5 anni). Occorre evitare il sorvolo delle persone non coinvolte. I droni classe C1 devono essere inoltre dotati di transponder che trasmetta durante tutto il volo dati come l'identificativo del velivolo, la posizione e la rotta.

Categoria A2, Droni C2 (<4kg): Bisogna rispettare una distanza orizzontale di sicurezza di 30 metri dalle persone non coinvolte. Il pilota può ridurre la distanza fino a 5 metri a patto di mantenere una velocità massima di 3 metri/s. Non solo è obbligatorio l'attestato di competenza del pilota, ma si richiede anche di certificare l'addestramento pratico e un ulteriore esame teorico su meteorologia, prestazioni di volo dei droni e misure di attenuazione dei rischi a terra. In assenza di questo secondo attestato, si potrà volare solo in categoria A3.

Categoria A3, Droni C2, C3 e C4 (<25kg): Non è permesso operare il drone in spazi dove sono presenti persone non coinvolte. Occorre mantenere la distanza di sicurezza orizzontale di 150 metri da zone residenziali, commerciali, industriali o ricreative. Il pilota deve aver completato l'esame e aver ottenuto l'attestato di competenza.

I droni immessi sul mercato per essere conformi dovranno essere dotati di un bollino CE e del simbolo della classe di appartenenza.

Se il drone è dotato di un sensore in grado di rilevare dati personali l'immatricolazione è obbligatoria sulla piattaforma D-Flight, a meno che non sia classificato come giocattolo adatto fino ai 14 anni di età.

Sopra i 250 grammi è sempre obbligatoria la registrazione su D-Flight.

E’ inoltre obbligatoria la sottoscrizione di un'assicurazione per la responsabilità civile, indipendentemente dalla classe del velivolo, anche su suolo privato.

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